Omaggi aziendali: guida completa alla deducibilità fiscale per le imprese
Studio GeniseShare
Omaggi aziendali: come funziona la deducibilità per le imprese
Regalare un omaggio ai propri clienti o partner commerciali è una pratica molto diffusa nelle aziende: serve a rafforzare la relazione, consolidare la fiducia e valorizzare l’immagine del proprio brand. Tuttavia, quando si parla di omaggi, il tema fiscale diventa centrale: quali sono deducibili? Quali limiti occorre rispettare? E come sono cambiate le regole con l'ultima Legge di Bilancio?
In questa pagina, che abbiamo preparato come guida completa aggiornata al 2025, spieghiamo in modo chiaro e pratico tutto ciò che serve sapere su deducibilità, limiti, IVA, tracciabilità e corretta classificazione degli omaggi d’impresa.
Le nuove regole dal 2025: attenzione ai pagamenti tracciabili
La principale novità introdotta nel 2025 riguarda la modalità di pagamento.
Perché un omaggio sia deducibile – così come tutte le spese di rappresentanza – non basta che rientri nei limiti di legge: ora deve essere pagato con uno strumento tracciabile.
Sono ammessi, ad esempio:
- bonifici
- carte di credito/debito
- carte prepagate
- assegni
- sistemi digitali come Satispay, PayPal, Apple Pay o Google Pay
Non sono più validi i pagamenti in contanti, né strumenti “informali” come barter o crediti commerciali. Questa regola si applica anche alle spese sostenute all’estero.
Al contrario, rimangono escluse dall’obbligo di tracciabilità:
- le spese di pubblicità
- le sponsorizzazioni
- gli omaggi ai dipendenti
Cosa si intende per omaggio e perché è importante la distinzione
In generale, per omaggi si intendono tutti quei beni acquistati dall'azienda per essere ceduti a titolo gratuito alla clientela. Nella pratica quotidiana, però, esistono diverse spese che assomigliano agli omaggi e che, in realtà, vengono trattate molto diversamente dalla legge tributaria. È quindi fondamentale classificare correttamente la spesa in quanto può cambiare completamente il regime fiscale applicabile.
Ad esempio:
- un gadget con il logo aziendale può essere considerato pubblicità, quindi 100% deducibile;
- un cesto natalizio per un cliente è in genere una spesa di rappresentanza (in quanto superi in media i €50 di costo unitario);
- un bene regalato in seguito a una promozione commerciale può essere uno sconto merce;
- un ingresso gratuito o una cena offerta sono prestazioni di servizi, non beni.
Comprendere queste distinzioni è essenziale per evitare errori e per sfruttare correttamente le agevolazioni previste.
Omaggi fino a 50 euro: deducibilità totale e senza limiti
La regola più favorevole riguarda gli omaggi di valore unitario non superiore a 50 euro, che sono sempre deducibili integralmente. Non entrano nei limiti percentuali delle spese di rappresentanza e non richiedono particolari giustificazioni sull’inerenza.
La soglia dei 50 euro si applica:
- all’omaggio nel suo complesso, non ai singoli articoli;
- indipendentemente dalla quantità acquistata, purché ogni omaggio sia confezionato separatamente.
Esempio semplice:
una singola cesta regalo da 49 euro → deducibile al 100%.
Una cesta da 60 euro → soggetta ai limiti delle spese di rappresentanza.
Anche l’IVA su questi omaggi è interamente detraibile.
Omaggi sopra i 50 euro: entrano nella disciplina delle spese di rappresentanza
Quando il valore dell’omaggio supera i 50 euro, cambia il trattamento fiscale.
Non si perde la deducibilità, ma questa rientra nei limiti percentuali "a scaglioni", basati sui ricavi dell’impresa.
I limiti sono:
- 1,5% dei ricavi fino a 10 milioni
- 0,6% tra 10 e 50 milioni
- 0,4% oltre 50 milioni
Questo rappresenta il “plafond massimo” deducibile in un esercizio.
Gli omaggi sotto i 50 euro sono esclusi da questo calcolo e non consumano plafond.
E se l’omaggio è un bene autoprodotto dall’azienda?
In questo caso la normativa fa una distinzione tra:
- valore normale del bene (cioè il prezzo di mercato, utile per capire se supera o meno i 50 euro)
- costo effettivo sostenuto dall’impresa per produrlo o acquistarlo (che è ciò che entra nel plafond)
Esempio:
un’impresa produce un bene che in commercio vale 80 euro, ma il cui costo di produzione è 40 euro.
• Per valutare la soglia dei 50 euro si guarda il valore di mercato (80)
• Per il plafond di deducibilità si considera il costo (40)
Si tratta di un aspetto molto importante per le aziende che producono internamente i beni dati in omaggio.
Sconti, gadget e concorsi a premio: non sono omaggi
Può capitare che ciò che "sembra un omaggio" sia in realtà un’altra tipologia fiscale:
- Le formule “3x2”, gli sconti quantità o i premi legati agli acquisti non sono omaggi, sono operazioni commerciali.
- I concorsi e le operazioni a premio seguono regole specifiche (regolamenti, cauzioni, comunicazioni al Ministero) e non rientrano nella disciplina degli omaggi.
- I gadget con marchio, depliant e materiali informativi sono considerati pubblicità, quindi deducibili al 100% e non soggetti al limite dei 50 euro.
Sapere come qualificare correttamente ogni spesa evita contestazioni e consente di ottimizzare la fiscalità aziendale.
Come funziona l’IVA sugli omaggi
Le regole IVA seguono la stessa logica delle imposte dirette:
- sugli omaggi fino a 50 euro l’IVA è detraibile
- oltre i 50 euro, l’IVA diventa indetraibile e va sommata al costo del bene
La detraibilità IVA è quindi perfettamente allineata alla soglia di deducibilità ai fini delle imposte sui redditi.
Documentazione: cosa serve per non rischiare contestazioni
Perché una spesa sia deducibile è necessario dimostrare:
- che l’omaggio è effettivamente stato acquistato
- che il pagamento è tracciato
- il valore unitario del bene
- l’inerenza e la coerenza con l’attività aziendale
- il rispetto dei limiti di deducibilità
È utile predisporre:
- un elenco degli omaggi distribuiti
- copia delle fatture
- prova dei pagamenti elettronici
- una breve descrizione dell’iniziativa (es. “omaggi natalizi clienti 2025”)
Una buona organizzazione documentale riduce notevolmente il rischio di contestazioni fiscali.
Start-up e nuove attività: una regola speciale
Le imprese che non hanno ancora iniziato a generare ricavi possono comunque sostenere spese di rappresentanza. La normativa permette di dedurle quando iniziano effettivamente a fatturare, e nell’anno successivo. Gli omaggi sotto i 50 euro restano invece deducibili fin da subito.
Come possiamo supportare la tua azienda
Lo Studio Genise affianca imprese e professionisti nella gestione fiscale degli omaggi e delle spese di rappresentanza. Possiamo supportarti in:
- classificazione corretta delle spese (rappresentanza, pubblicità, sconti, liberalità)
- verifica dei limiti di deducibilità
- gestione IVA sugli omaggi
- predisposizione documentale
- consulenza in caso di controllo dell’Agenzia delle Entrate
- creazione di policy aziendali interne
- formazione del personale amministrativo
La corretta gestione degli omaggi non solo evita sanzioni, ma consente anche di ottimizzare la fiscalità e pianificare in modo più efficiente le iniziative commerciali.
Contattaci
Hai dubbi sulla deducibilità degli omaggi d’impresa o sulle nuove regole introdotte nel 2025?
📞 Prenota una consulenza personalizzata con lo Studio Genise.
Siamo a Milano, ma lavoriamo con aziende in tutta Italia anche da remoto.